I paparazzi e il diritto alla privacy
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All'inizio del mese, un altro personaggio famoso si è trovato nei guai a causa dello scatto indiscreto di un paparazzo: si tratta del comico Marcelo Adnet, il cui matrimonio con la collega Dani Calabresa è andato in frantumi quando sono apparse sui media le foto della sua infedeltà.
Adnet è un personaggio noto, una persona famosa (ma non un personaggio pubblico - anche se lo fosse, non stava esercitando la sua professione). Il suo scivolone è avvenuto per strada, nei pressi di un bar dove si stava divertendo con gli amici, nel centro di Rio de Janeiro. Ciò che ci interessa analizzare qui, ovviamente, non è il comportamento dell'attore (tra l'altro, non dovrebbe essere affare di nessuno, se non dei diretti interessati), ma lail fatto che la sua immagine e la sua privacy venissero mostrate su una rete nazionale.
La domanda cruciale è: il paparazzo aveva il diritto, senza il permesso del comico, di scattare il suo ritratto e di consentirne comunque la pubblicazione?
Sappiamo che il mestiere dei paparazzi è proprio questo: "rubare" le istantanee dei personaggi famosi per venderle alle riviste di gossip (Max Lopes, un brasiliano che da dieci anni si guadagna da vivere negli Stati Uniti, ci racconta com'è questa vita in un libro appena uscito da iPhoto Editora). Il caso più drammatico che ha coinvolto i paparazzi è avvenuto nell'agosto del 1997, a Parigi, e ha portato alla morte della principessa Diana e del milionarioL'egiziano Dodi Al Fayed.
Ma i paparazzi ci sono perché c'è un mercato che guadagna miliardi con il loro lavoro, basato sull'interesse del pubblico per le vite delle celebrità. Il problema è che, secondo la legge, una persona famosa ha diritto alla privacy tanto quanto voi o io.
La Costituzione brasiliana e il Codice civile riconoscono ai cittadini il diritto al proprio corpo, al nome e all'identità personale, all'onore, all'immagine e alla privacy. Questi sono i diritti della personalità. Gli ultimi due sono quelli che ci interessano qui.
Il diritto all'immagine garantisce al cittadino il controllo sull'uso della sua immagine, come il godimento della rappresentazione del suo aspetto individuale e distinguibile, sia esso concreto o astratto. In altre parole, sia la rappresentazione fedele che la "suggestione" di essere una tale persona sono protette dalla legge - è sufficiente che la persona rappresentata si riconosca perché la sua intimità e la sua personalità siano rispettate.
"L'idea di immagine non si limita quindi alla rappresentazione dell'aspetto visivo della persona attraverso l'arte della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia, della caricatura o della figurazione decorativa, della riproduzione in manichini e maschere, ma comprende anche l'immagine sonora della fonografia e delle trasmissioni radiofoniche e la gestualità,espressioni dinamiche della personalità", spiega Walter Morais, in un testo pubblicato su Revista dos Tribunais nel 1972.
In Brasile, il diritto all'immagine è espressamente contemplato nel nuovo Codice Civile, nel suo Capitolo II (sui diritti della personalità), articolo 20: "Salvo autorizzazione, o quando sia necessario per l'amministrazione della giustizia o per il mantenimento dell'ordine pubblico, la divulgazione di scritti, la trasmissione della parola o la pubblicazione, l'esposizione o l'uso dell'immagine di una persona possono essere proibiti, al suoe fatto salvo l'eventuale risarcimento dovuto, se ledono il suo onore, il suo buon nome o la sua rispettabilità, o se sono destinati a scopi commerciali".
Per quanto riguarda il diritto alla privacy, esso è previsto dall'articolo 21 del Codice Civile come segue: "La vita privata di una persona fisica è inviolabile e il giudice, su richiesta dell'interessato, adotta i provvedimenti necessari per impedire o far cessare l'atto contrario a tale norma".
L'interesse pubblico o la libertà d'informazione prevalgono sul diritto all'immagine e alla privacy. A stabilire se l'eccezione prevarrà sulla regola sono: a) il grado di utilità per il pubblico del fatto informato tramite l'immagine; b) il grado di tempestività dell'immagine (che deve essere recente e inerente a quell'informazione); c) il grado di necessità dell'informazione.Sono esclusi dalla tutela giuridica anche i soggetti pubblici nell'esercizio delle loro funzioni, tra cui, ad esempio, sia il Presidente della Repubblica che l'ufficiale elettorale durante le elezioni.
D'altra parte, la giurisprudenza è unanime nel riconoscere che "la pubblicazione di fotografie senza l'autorizzazione della persona fotografata viola il diritto all'immagine". In altre parole, quando la persona fotografata non sa di essere fotografata, c'è una violazione del suo diritto. Ed è qui che entrano in gioco i paparazzi.
Si potrebbe pensare: "Le persone famose vivono della loro immagine. Molti implorano di apparire sulla copertina di una rivista", o anche che "chi sta sotto la pioggia è destinato a bagnarsi". Nel libro Diritti della personalità (2013), Anderson Schreiber, master in diritto civile dell'Università dello Stato di Rio de Janeiro (Uerj), considera la questione in un altro modo: "Se la professione o il successo di una persona la espongono all'interesse pubblico, la legge non dovrebbe ridurre, ma piuttosto garantire, con un'attenzione raddoppiata, la protezione della sua privacy". Il giurista rafforza la distinzione che abbiamo già fatto all'inizio: la celebrità non è una personaPer lui, la fama non è una scusa per invadere la privacy di qualcuno, "né il fatto di trovarsi in un 'luogo pubblico' può essere invocato come circostanza che autorizza la violazione della privacy", aggiunge.
Vale la pena di ricordare un'altra distinzione che riguarda questo stesso termine: l'"interesse pubblico" (su cui si basa il lavoro della stampa) non è la stessa cosa dell'"interesse pubblico" (le cose che la gente ama sapere, ad esempio il gossip delle celebrità). Il primo può giustificare la soppressione del diritto all'immagine e alla privacy. Un buon esempio di "interesse pubblico" è il giornalismo ofotogiornalismo. Il secondo, no.
Guarda anche: Come applicare i punti di fuga alle foto?In altre parole, il paparazzo non ha solo causato un grosso mal di testa a Marcelo Adnet, ma ha anche violato la legge.