Tema caldo e polemico, ma che è molto importante per avere conoscenza dei limiti, di ciò che è permesso e di ciò che non è permesso e di come avere sicurezza per lavorare con questa nicchia, o anche per chi non è un professionista del settore.

Per questo motivo, il nostro specialista Me. Felipe Ferreira, avvocato, fotografo professionista, consulente aziendale e Master in Management e Innovazione dell'UFSC, risponde a diverse domande e guida su cosa si può e cosa non si può fare.

Cosa differenzia un nudo professionale e un lavoro sensuale da un nudo vero e proprio?

Chiunque può autoritrarsi nudo e farsi ritrarre da un'altra persona e non c'è assolutamente nulla di illegale, purché ci sia il consenso (l'autorizzazione) del ritratto. Ma il consenso a fotografare non presuppone l'autorizzazione a divulgare, che è distinta, quindi se il fotografo/videomaker vuole pubblicare le opere, è necessario oltre al consenso aregistrazione delle immagini, anche per la loro diffusione.

La mancanza di consenso alla registrazione e alla pubblicazione dell'immagine di una persona in una situazione di nudo o di sensualità viola la privacy e la vita privata. Il semplice fatto di registrare senza autorizzazione può infatti comportare un danno morale e di conseguenza una responsabilità per chi ha violato il diritto, in quanto c'è una violazione della Costituzione Federale (articolo 5), che abbraccia il diritto alla vita privata, tutelando un dirittofondamentale della personalità umana.

Come può il fotografo/videomaker avere la sicurezza di svolgere il suo lavoro di nudo e sensuale?

Semplice, registrando il consenso. Il contratto di servizio è un accordo che il fotografato accetta con la registrazione e il termine/clausola di consenso per l'uso dell'immagine ne è la prova. Il contratto (in qualsiasi lavoro) è essenziale, inclusivo; se volete saperne di più e avere accesso a numerosi modelli di contratto, visitate qui.

Ricordate che stiamo parlando, ovviamente, di persone adulte, sotto i 18 anni la situazione è completamente diversa e sarà oggetto di un altro articolo. Se voi, fotografi professionisti, avete il consenso a scattare, ma la fotografata (la modella), ha inviato la foto a una terza parte e questa terza parte l'ha pubblicata, inviata in un gruppo di discussione o altro, il fotografo non avrà alcuna responsabilità.In questo caso, il terzo che ha inviato la foto sul gruppo whatsapp sarà responsabile sia civilmente che penalmente.

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Anche se la persona fotografata la invia a terzi e non acconsente esplicitamente alla divulgazione pubblica dell'immagine, la persona che l'ha ricevuta non potrà mai condividerla e la giustificazione che la persona fotografata era a conoscenza dei rischi non è plausibile, poiché la colpevolezza della divulgazione non ha nulla a che fare con il consenso della "vittima" nella registrazione dell'immagine.

Sì, c'è un rischio, quindi bisogna fare molta attenzione quando si condividono questo tipo di immagini, ma la persona fotografata non può essere incolpata della malafede altrui, né tantomeno giudicata per questo, se non desiderava che l'immagine diventasse pubblica.

Fotografi e videomaker, ricordate: sempre avere l'autorizzazione per l'uso dell'immagine scritta! Non pubblicate mai nulla senza il permesso del cliente! Vi è piaciuto il post? Allora guardate anche il video che Felipe Ferreira ha pubblicato sul suo canale YouTube: